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Il ritratto ambientato #459 — Il forum di Fotocontest

Contest talk

Il ritratto ambientato #459

admin

Il ritratto ambientato, maschile o femminile, inserito in un contesto paesaggistico o in interni.

Nel ritratto ambientato è importante che il soggetto sia "coerente" con i dettagli che lo circondano, per abbigliamento, dettagli sui vestiti, atteggiamento, insomma, niente tacco 12 in mezzo alla tundra.

Vi consigliamo di dare uno sguardo a questa galleria del National Geographic 

Concorso fotografico proposto da fotocontest.it

Qui il link al contest
8 anni fa 
ModeratoreGiudice scarso

utente cancellato

D'accordo che l'arte non ha confini, però è anche vero che chiunque può interpretarla a modo proprio , essendo quindi la giuria di FC una giuria diciamo così "popolare" si rischia di interpretare degli errori marcati (trave) per opere d,arte. Personalmente come ho già scritto ritengo che diversi ritratti giunti in finale ed apprezzati dalla giuria NON sono ambientati !!! Ma aggiungo che apprezzate sono anche immagini con evidenti errori tecnici , che nonostante vengano postate non solo giungono in finale ma vengono anche valorizzate... Buna luce a tutti.
8 anni fa  

Thot-Nick

BASTET-Clara ha scritto:
Sono d'accordo con chi afferma che il ritratto sul fiume Mecong non sia un ritratto ambientato.  Innanzitutto si vede solo un po' di acqua marrone e come ambientazione mi sembra davvero scarsa. E' al pari di chi ha fotografato una persona con dietro un muro completamente giallo. Se acqua marrone equivale a fiume asatico, muro giallo equivale a cittadina cubana?  Entrambe le foto  non danno  alcuna informazione precisa  sull'ambiente....potrebbero essere ambientate ovunque.  Concordo anche con chi fa notare la parte della barca sfocata.... non è un piccolo elemento di disturbo, è un grande elemento di disturbo. Detto questo mi piace l'espressione dei due soggetti. Io comunque non l'ho votata non tanto per l'elemento sfocato evidente,  quanto per la non ambientazione,  In questo contest ritengo che il soggetto e l'ambiente abbiano  pari importanza, altrimenti sarebbe  stato sufficiente presentare  un semplice ritratto.
Teresa59 ha scritto:
A prescindere dalla mia opinione in accordo con Clara, non comprendo questo accanimento nei confronti della postproduzione. Prima del digitale esisteva la "doppia esposizione", i "panini" di diapositive ed altre tecniche apprezzabili che significavano un photoshop ante litteram. Si arrivava addirittura a fare accuratissimi ritagli di diapo per incorporarli ad altre diapo (se volete vi posto alcuni esempi). La fotografia non ha confini. L' arte, più in generale, non ha confini. L'eccesso di "purismo", in qualsiasi forma artistica è un limite .(scrivo io e ovviamente è il mio personale punto di vista). Un interessante approfondimento http://www.repubblica.it/tecnologia/2016/04/11/foto/ecco_come_cambiano_le_foto_con_photoshop-137398366/1/#1
E’ uno strumento che in passato veniva utilizzato in ambito professionale perché erano implicite conoscenze tecniche non indifferenti e soprattutto costi “poco ammortizzabili” dagli amatori anche evoluti.
Ora è a disposizione di tutti e con costi “quasi” irrilevanti, quindi perché non provare a cimentarsi nell’utilizzo?
Le crociate "del contro" trincerandosi dietro al “purismo” dello scatto per me sono solo scuse troppo comode alla quale aggrapparsi.
La verità(almeno dal mio punto di vista) è che la post-produzione seria e ben eseguita è una materia talmente complessa che scoraggia allo studio anche i più accaniti amatori e tanti professionisti.
D’altronde è importante un investimento in termini di ore di studio ed esercitazione pratica che serve per impratichirsi con gli strumenti ed evitare di creare degli artefatti inguardabili.
Conosco parecchi matrimonialisti che hanno deciso di non occuparsene personalmente e delegano a terzi il miglioramento delle immagini prodotte nei vari eventi tanto è il tempo da dedicarci ad ogni immagine per ottenere risultati eccellenti per riuscire a competere professionalmente.
Come per tutti gli argomenti anche il modo di fare e vedere la fotografia si evolve in continuazione, soprattutto nella fase valutativa/qualitativa e quindi nel prossimo futuro prepariamoci a valutare 2 tipologia di immagini:
- Le immagini BUONE post-prodotte bene.
- Le immagini BUONE post-prodotte meno bene. (per i puristi: l’utilizzo del solo strumento del ritaglio rientra in questa categoria IMHO)
Mi sembra che tra i puristi del RAW e del JPEG o del puro o di come lo chiamo io “del migliorato" si stia profilando all’orizzonte una diatriba alla Vegana/Carnivora dimenticandoci che in mezzo a queste due contrapposizioni c’è il 95% della popolazione mista che si alimenta con un corretto bilanciamento alimentare tra proteine animali/vegetali, carboidrati, zuccheri e grassi.
Io per esempio sono un orgoglioso onnivoro che mangia carne rossa di essere vivente una/due volte al mese e mi bastano le proteine animali che mi apportano quei pasti.
Così la post-produzione, la utilizzo ma non ne abuso.
Ma soprattutto cerco di imparare da quelli che utilizzandola con maestria la rendono quasi impercettibile.
E’ una materi molto affascinate ma molto molto difficile.
Ciao 
:)
 
8 anni fa  
GroupieLeggendaModeratoreGuruTerminatorGiudice medio

utente cancellato

BASTET-Clara ha scritto:
Sono d'accordo con chi afferma che il ritratto sul fiume Mecong non sia un ritratto ambientato.  Innanzitutto si vede solo un po' di acqua marrone e come ambientazione mi sembra davvero scarsa. E' al pari di chi ha fotografato una persona con dietro un muro completamente giallo. Se acqua marrone equivale a fiume asatico, muro giallo equivale a cittadina cubana?  Entrambe le foto  non danno  alcuna informazione precisa  sull'ambiente....potrebbero essere ambientate ovunque.  Concordo anche con chi fa notare la parte della barca sfocata.... non è un piccolo elemento di disturbo, è un grande elemento di disturbo. Detto questo mi piace l'espressione dei due soggetti. Io comunque non l'ho votata non tanto per l'elemento sfocato evidente,  quanto per la non ambientazione,  In questo contest ritengo che il soggetto e l'ambiente abbiano  pari importanza, altrimenti sarebbe  stato sufficiente presentare  un semplice ritratto.
Non è un ritratto ambientato? Quindi tu a guardar la foto non hai capito che fanno il bagno in un fiume appesi alla cima di una barca?  Guarda che si chiama ritratto ambientato, e non "ritratto con dietro un panorama ed indicazioni stradali del luogo"
8 anni fa  

utente cancellato

BASTET-Clara ha scritto:
Sono d'accordo con chi afferma che il ritratto sul fiume Mecong non sia un ritratto ambientato.  Innanzitutto si vede solo un po' di acqua marrone e come ambientazione mi sembra davvero scarsa. E' al pari di chi ha fotografato una persona con dietro un muro completamente giallo. Se acqua marrone equivale a fiume asatico, muro giallo equivale a cittadina cubana?  Entrambe le foto  non danno  alcuna informazione precisa  sull'ambiente....potrebbero essere ambientate ovunque.  Concordo anche con chi fa notare la parte della barca sfocata.... non è un piccolo elemento di disturbo, è un grande elemento di disturbo. Detto questo mi piace l'espressione dei due soggetti. Io comunque non l'ho votata non tanto per l'elemento sfocato evidente,  quanto per la non ambientazione,  In questo contest ritengo che il soggetto e l'ambiente abbiano  pari importanza, altrimenti sarebbe  stato sufficiente presentare  un semplice ritratto.
Teresa59 ha scritto:
A prescindere dalla mia opinione in accordo con Clara, non comprendo questo accanimento nei confronti della postproduzione. Prima del digitale esisteva la "doppia esposizione", i "panini" di diapositive ed altre tecniche apprezzabili che significavano un photoshop ante litteram. Si arrivava addirittura a fare accuratissimi ritagli di diapo per incorporarli ad altre diapo (se volete vi posto alcuni esempi). La fotografia non ha confini. L' arte, più in generale, non ha confini. L'eccesso di "purismo", in qualsiasi forma artistica è un limite .(scrivo io e ovviamente è il mio personale punto di vista). Un interessante approfondimento http://www.repubblica.it/tecnologia/2016/04/11/foto/ecco_come_cambiano_le_foto_con_photoshop-137398366/1/#1
Thot-Nick ha scritto:
E’ uno strumento che in passato veniva utilizzato in ambito professionale perché erano implicite conoscenze tecniche non indifferenti e soprattutto costi “poco ammortizzabili” dagli amatori anche evoluti.
Ora è a disposizione di tutti e con costi “quasi” irrilevanti, quindi perché non provare a cimentarsi nell’utilizzo?
Le crociate "del contro" trincerandosi dietro al “purismo” dello scatto per me sono solo scuse troppo comode alla quale aggrapparsi.
La verità(almeno dal mio punto di vista) è che la post-produzione seria e ben eseguita è una materia talmente complessa che scoraggia allo studio anche i più accaniti amatori e tanti professionisti.
D’altronde è importante un investimento in termini di ore di studio ed esercitazione pratica che serve per impratichirsi con gli strumenti ed evitare di creare degli artefatti inguardabili.
Conosco parecchi matrimonialisti che hanno deciso di non occuparsene personalmente e delegano a terzi il miglioramento delle immagini prodotte nei vari eventi tanto è il tempo da dedicarci ad ogni immagine per ottenere risultati eccellenti per riuscire a competere professionalmente.
Come per tutti gli argomenti anche il modo di fare e vedere la fotografia si evolve in continuazione, soprattutto nella fase valutativa/qualitativa e quindi nel prossimo futuro prepariamoci a valutare 2 tipologia di immagini:
- Le immagini BUONE post-prodotte bene.
- Le immagini BUONE post-prodotte meno bene. (per i puristi: l’utilizzo del solo strumento del ritaglio rientra in questa categoria IMHO)
Mi sembra che tra i puristi del RAW e del JPEG o del puro o di come lo chiamo io “del migliorato" si stia profilando all’orizzonte una diatriba alla Vegana/Carnivora dimenticandoci che in mezzo a queste due contrapposizioni c’è il 95% della popolazione mista che si alimenta con un corretto bilanciamento alimentare tra proteine animali/vegetali, carboidrati, zuccheri e grassi.
Io per esempio sono un orgoglioso onnivoro che mangia carne rossa di essere vivente una/due volte al mese e mi bastano le proteine animali che mi apportano quei pasti.
Così la post-produzione, la utilizzo ma non ne abuso.
Ma soprattutto cerco di imparare da quelli che utilizzandola con maestria la rendono quasi impercettibile.
E’ una materi molto affascinate ma molto molto difficile.
Ciao 
:)
 
Sono d'accordo...e di puristi veri ne esistono pochi, che scattano in jpeg e postano così come scattano.... e se ci sono non li capisco. Io personalmente utilizzo  tanto photoshop, e lo studio in continuazione con libri e corsi per evitare pacchianate...ognuno faccia quel che crede
8 anni fa  

mousix

Premesso che non sono un'amante della PP "spinta", ritengo però che sia uno strumento indispensabile, relativamente semplice nelle sue tecniche di base ed estremamente utile a tutti per migliorare la qualità delle proprie immagini: basta non abusarne.
Come disse una volta il segretario dell'OPEC, "l'età della pietra non è finita perché è finita la pietra". Semplicemente l'uomo e la tecnologia si evolvono e bisogna prenderne atto. L'età dell'analogico non è finita perché è finita la pellicola, ma perché gradualmente è stata superata dalla tecnologia digitale. La PP del digitale è l'esatto corrispettivo delle tecniche di camera oscura: non bisogna demonizzarla, nemmeno mitizzarla, ma usarla con intelligenza. La qualità delle foto di noi tutti non potrà che migliorare.
8 anni fa  
LeggendaModeratoreGuruTerminatorGiudice medioCyrano

Cottomano

Non essendo entrata in finale, tanto per cambiare, non ho avuto modo di considerare le bambine nel Mekong, nè di osservare lo scatto con attenzione, cosa che ho fatto ieri. E' vero, il legno della barca disturba, è un'imperfezione che si sarebbe potuta eliminare con un meticoloso lavoro di post, il che ne avrebbe fatto un'immagine perfetta. Ma quel legno nulla toglie alla freschezza della fotografia, un pò come gli incisivi di Laetitia casta, che sfido tutti a dire che la votereste perchè ha i denti storti. Per quanto riguarda l'ambientazione a mio parere c'è tutta: le acque torbide del fiume, la cima cui si aggrappano le piccole protagoniste, la loro allegria senza artificio. E sopratutto, i loro anticorpi, perchè fossi stata io al loro posto, ora non sarei qui a scrivere :D.
8 anni fa  
LeggendaModeratoreGuruTerminatorGiudice medioGhost writer

Cottomano

A proposito di fotoritocco, il link che trovate vi rimanderà ad un post di Marianna Santoni a proposito di photoshop e di camera oscura: In camera oscura si faceva così... anche oggi con Photoshop ;-)
http://www.mariannasantoni.com/2016_05_bologna_corso_photoshop_bianco_nero/corso_photoshop_bianco_nero.php
8 anni fa  
LeggendaModeratoreGuruTerminatorGiudice medioGhost writer

Giovi75

Giovi75 ha scritto:
Kaira, che bello rivedere vecchi concontentisti :-) 
Ma si dai, la mia era la piu' bella di tutte :-) ma è arrivata 37 mi pare, che ci volete fare, se ve ne accorgete prendono pi' punti quelle modificate in post, ormai la lettura della fotografia avviene tramite la pancia e non tramite una vera osservazione, ovviamente parlo in generale, anche nei social si vedono immagini hderrizzate, saturate e con tempi lunghi, poi che sia una barca, un tramonto o una spazzatura non conta, l'occhio vede, e la mente si chiude. Immagini belle, ma foto non buone.
Ayahuasca ha scritto:
Ciao Giovanni @Giovi75, era tanto che non ti leggevo!
Sinceramente non sono tanto d'accordo con te. Non vedo tutta questa post produzione di cui parli nelle foto finaliste. 
In alcune è più spinta che in altre, senza dubbio, ma non è una PP fine a se stessa secondo me, anzi, è un valore aggiunto al racconto della foto.
Forse parli della mia, che non è HDRizzata, ho solo esasperato dettagli e colori per dare l'impressione di un fumetto Marvel e sottolineare l'ambientazione.
 
È vero comunque che ormai la PP è diventata per molti uno sorta di specchietto per le allodole, il fumo senza l'arrosto, soprattutto sui social come FB e Instagram. 
Una posta alla moda è sufficiente a distrarre l'attenzione dalle mancanze tecniche e l'assenza di racconto. 
Ma non trovo assolutamente che che sia vero per il 90% delle finaliste che, cosa assai rara, sono ricche sia in tecnica che in racconto. 
Aya! come staaaaaaii ??? sempre bravissima tu ! 
Da un po non mi faccio vedere qui, vero, pausa di riflessione :-)
Non parlavo della tua foto.
Su alcune immagini che non raccontano nulla è proprio cosi', basta anche un po di postproduzione alla moda, che l'occhio è gia' colpito. 

Buona luce a tutte/i
8 anni fa  
LeggendaModeratoreGuruGiudice buono