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Una domanda — Il forum di Fotocontest

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Una domanda

paolo-spagg

Non fotografo per professione, non fotografo per vincere concorsi, non fotografo per ottenere decine di "mi piace" con gli effetti speciali di fotoshop. Fotografo per l'emozione indicibile che provo nel centesimo di secondo in cui tengo premuto il pulsante della fotocamera, quell'attimo dove al mondo esistiamo solamente io e il soggetto della foto. Poi, naturalmente, se una mia fotografia si piazza 27^ in un concorso o se un tappezziere del Wyoming la inserisce tra le sue preferite sono felice, anzi strafelice, ma nulla al confronto di quel centesimo di secondo nel quale mi sento in paradiso, accanto a Erwitt e Doisneau. Ecco la mia domanda: qualcuno si riconosce, almeno in parte, in questo modo di vivere la fotografia oppure sono un cavaliere solitario, un po' demodé e fuori dal mio tempo?
6 anni fa 
GroupieLeggendaModeratoreGuruGiudice medio

SergioRapagna

Io penso che qualsiasi estremismo sia sbagliato, prestarsi troppo al favore del popolo da un lato o ergersi a puristi solitari che fotografano solo per se stessi dall’altro siano due facce opposte della stessa medaglia. 
Rimango dell’idea che conta il risultato, nel senso: ok fotografare e sentirsi soli nell’iperuranio noi ed il soggetto, e come dice Vasco “tutto il mondo fuori”, ma operare in questo modo non produce spesso gli stessi risultati di Erwitt o Doisneau. 
Tutto molto bello quindi, si rimorchia a bestia così, ma se escono foto del cacchio io cerco di migliorarmi altrimenti lascio perdere.
Probabilmente è questione di carattere.
Paolo si, secondo me sei demodè, però il vintage prende, ritorna sempre, quindi non mi farei problemi. Fanne un cavallo di battaglia!
6 anni fa  
GroupieLeggendaModeratoreGuruTerminatorGiudice medioDocenteCyranoEminenza

bi

io condivido in pieno l'atteggiamento di Paolo.
Nulla e' paragonabile al momento in cui una fotografia ci arriva davanti e si fa acchiappare. 
Per me la post produzione e' una passione al pari dello scattare una fotografia. Quando si trova il momento perfetto, e qpoi quando tornati a casa si apre la scheda e... sbam! eccola li'..... e ci piace. E poi ancora emergono particolari che sul momento non si erano notati..... e' una goduria!!!
Se la foto trova riscontro bene, se non lo fa nulla scalfisce, per me, il valore di cio' che ci ho trovato dentro io! 
I consigli e i pareri sono preziosi, le critiche altrettanto, ma servono a migliorare il nostro modo di trovare le foto che colpiscono noi stessi, non il contrario!
Bi 
6 anni fa  

Furlissima

Anch'io da fotografa provetta prova a esprimere il mio pensiero. Se si decide di fare il fotografo per passione e non per lavoro è appunto la passione il motore motrice della nostra fotografia: fotografo perchè mi da emozione il momento dello scatto (come dice Paolo) e anche il momento in cui arrivo a casa e guardo quello che sono riuscita a catturare; a volte le immagini sono più belle di quello che pensavo ( come dice bi) e mi emoziono una seconda volta.
Il parere degli altri è importante? Relativamente si, ma se lo fosse in assoluto e a chi mostro le foto non da la sua approvazione, mi priverò del piacere di provare le emozioni sopradescritte? Chi sono le persone a cui ho mostrato le foto? Il loro parere è obbiettivo? La loro critica è costruttiva e può aiutarmi a migliorare? Se vogliamo che le nostre foto piacciano anche agli altri, dobbiamo saperci mettere in discussione, impegnarci, guardare foto di altri e confrontarle con le nostre fare insomma tutto un percorso di studio e di miglioramento e un'autocritica continua.

Sergio scrive: " ma se escono foto del cacchio io cerco di migliorarmi altrimenti lascio perdere" questo è senz'altro un discorso soggettivo e ognuno di noi può decidere cosa fare. Certo se lo faccio per lavoro devo per forza farlo bene ma se lo faccio unicamente per le emozioni del momento dello scatto e per guardarle provando sempre un'emozione ( a me piace nei momenti di tristezza guardare le mie foto, anche quelle che so essere insipide, scorrette tecnicamente e che agli altri potrebbero non piacere, guardandole mi rilasso) anche se ai più o ai professionisti del mestiere non piacciono, perchè dovrei smettere?

Scrivo poesie da una vita, non ne ho mai fatta leggere una a nessuno sicura che non piacerebbero a nessuno se non a me stessa, ma perchè dovrei smettere se a me da piacere scriverle e rileggerle dopo tempo? Credo che lo stesso discorso valga per qualsiasi attività che si compie per diletto e passione e non per guadagno.

Buona giornata a tutti.:)
6 anni fa  
LeggendaModeratoreGuruTerminatorGiudice medio

paolo-spagg

Ringrazio Sergio, Bi, Furlissima per aver risposto alla mia domanda, vedere se stessi con gli occhi degli altri e rapportarsi con gli altri ritengo sia molto importante, per cercare di allargare i propri confini. 
6 anni fa  
GroupieLeggendaModeratoreGuruGiudice medio

utente cancellato

Io non ho più da tempo interesse per quel "momento" ma piuttosto per una serie di momenti o per la situazione. Nel senso che fra scatto e postproduzione non sono più interessato tanto alla singola foto quanto piuttosto ad un racconto di insieme, alla condivisione di un luogo o di uno stato d'animo. Trovo interessanti foto che siano funzionali a raccontare piuttosto che ad effetto. La postproduzione per me sta diventando un modo per dare omogeneità a questo racconto più che ricerca di immagini spettacolari. 
6 anni fa  

paolo-spagg

Mirko penso che "emotività", nel mio caso e "razionalità", nel tuo, facciano parte del carattere di una persona e soffocarli sia molto difficile (per me praticamente impossibile e non solo riguardo alla fotografia). Il fatto che tu nella fotografia cerchi di raccontare indica che prima di tutto ti interessa il parere degli altri, quelli ai quali rivolgi il tuo racconto, io per contro mi rivolgo primariamente a me stesso, posizione indubbiamente estremista, forse troppo. Sono due modi opposti di intendere la fotografia ma nell'uno e nell'altro caso é pur sempre fotografia, l'uno non esclude l'altro. Dal mio punto di vista,  ha ragione Bi, fotografo per dire qualche cosa agli altri, ma in ogni caso il giudizio che conta é il mio.
6 anni fa  
GroupieLeggendaModeratoreGuruGiudice medio

utente cancellato

Ti faccio l'esempio del mio viaggio in Romania, ho creato questo post, per me delle oltre 500 foto questa piccola serie è LA foto di questo periodo anche se le foto in sé presa una per una non sono nulla di così interessante.
Una fotografia deve necessariamente parlare a chi in quel luogo, in quell'istante non c'era o magari mostrare una suggestione emotiva a chi non la stava vivendo, l'importante è farlo secondo il proprio gusto il proprio stile e con il modo proprio senza seguire per forza un "consenso". 
http://www.mirkomacari.it/blog/2018/08/romania-trip/
 
6 anni fa  

paolo-spagg

Certo Mirko, sono d'accordo con te, anch'io durante i miei viaggi ho sempre cercato di rendere l'idea dei luoghi visitati con una serie di foto e non con una sola foto eclatante ( anche perché una foto eclatante non sarei mai riuscito a farla:D) e d'accordissimo sul fatto di seguire il proprio stile e non il consenso.
P.S. Interessante il reportage sulla Romania e in particolare la foto del cimitero.
6 anni fa  
GroupieLeggendaModeratoreGuruGiudice medio

utente cancellato

paolo-spagg ha scritto:
Certo Mirko, sono d'accordo con te, anch'io durante i miei viaggi ho sempre cercato di rendere l'idea dei luoghi visitati con una serie di foto e non con una sola foto eclatante ( anche perché una foto eclatante non sarei mai riuscito a farla:D) e d'accordissimo sul fatto di seguire il proprio stile e non il consenso.
P.S. Interessante il reportage sulla Romania e in particolare la foto del cimitero.
Cimitero allegro di Sapanta, un luogo unico al mondo. Da quella foto non si comprende ma sono lapidi "divertenti" https://it.wikipedia.org/wiki/Cimitirul_Vesel
6 anni fa  

utente cancellato

Bellissime le foto della Romania Mirko..mi piace molto il tuo stile!
Trovo interessante e appassionata questa discussione. Le parole di Furlissima mi hanno colpita molto, sopratutto quando parla di poesia...anche io di indole sono sempre alla ricerca di poesia e mi capita sempre di avere un'immagine in testa mentre scrivo. La realtà che ci circonda, in fondo, è piena di metafore, di rime, di contraddizioni, di comicità e di dramma...Per me il momento più bello è appunto l'attimo in cui improvvisamente un'immagine mi colpisce, quel momento in cui qualcosa che vedo mi fa fermare e mi emoziona..la possibilità di catturare quel momento è una fortuna; la capacità di renderlo emozionante anche per gli altri è talento. 
Anche io penso che la fotografia sia un racconto e credo che la lavorazione che si attua in studio, dopo lo scatto, sia un po come il lavoro di montaggio quando si costruisce un film..prima si fanno le riprese  e poi si montano...bisogna tagliare, rinforzare alcuni passaggi, rallentare una scena, inserire una musica..questo non è falsare...ma costruire da registi il nostro racconto, col nostro stile narrativo.. poi ... il film piace o non piace...un tipo di poesia si apprezza o non si apprezza...
La cosa meravigliosa è che a prescindere da chi siamo.. poeta, regista, pittore, fotografo... abbiamo tutti la stessa urgenza!
Abbiamo tutti il bisogno di fermarci davanti a qualcosa che ci emoziona.
6 anni fa